Venerdì 27 novembre 2015
Mostra fotografica di Guido Bianchi
La mostra è stata inserita all’interno del Circuito OFF del Festival della Fotografia Etica 2015.
Il progetto racconta il sito abbandonato di Consonno, dove sarebbe dovuta sorgere la “Las Vegas italiana”.
Le immagini si snodano lungo il percorso dei murali realizzati dagli occupanti occasionali del sito.
Consonno è una frazione del comune di Olginate (LC). Quando nel 1962 il conte Mario Bagno acquistò l’intero borgo per l’allora ingente cifra di oltre 22 milioni di lire, il progetto di costruire la Las Vegas italiana parve fattibile. L’eccentrico imprenditore edile fece costruire strade e incredibili palazzi, che per un certo periodo, fra la fine degli anni ‘60 e i primi anni ’70, diedero a Consonno una certa notorietà.
La scelta sbagliata del luogo e una serie di frane in parte causate dai lavori stessi, decretarono il fallimento del progetto e dal 2007 Consonno è una piccola città fantasma, completamente disabitata, distrutta dagli elementi e dall’incuria. Un monumento all’insensatezza imprenditoriale e all’indifferenza per il consumo e lo sfregio del territorio.
Consonno è da anni rifugio occasionale per viandanti e sbandati ai quali ha offerto uno spazio di espressione, risuscitando in forma diversa dalle proprie macerie. Hanno gridato, con creatività e abilità sensazioni, disagio, allucinazioni, desideri, rabbia, sberleffo e quant’altro passava loro per la testa.
Hanno lasciato tracce di esistenze parallele, distanti dalla nostra normalità.
Cosa volevano esprimere questi piccoli artisti? Perché in quel modo? Chi erano e qual era la loro condizione? Cosa suscitano quelle immagini? Non c’è una risposta univoca, ciascuno di noi ha la propria. Per questo le fotografie non sono sottotitolate, il loro significato è affidato alla soggettività dell’osservatore.