Venerdì 17 febbraio 2017
Reportage di Alessandro Barcella
Ha occhi grandi quel piccolo bambino. Occhi enormi di stupore, spalancati su quello strano copricapo. Ha un foulard in testa la mamma e nessun capello, sotto quel foulard.
Quel bimbo non giocherà con un fratellino, a tirare due calci al pallone. Mai più. Lo ha deciso per tutti quel lungo taglio scuro sulla pancia di mamma. Ha bussato alla porta un caldo mattino di maggio, quel brutto Male. Fuori, la natura impazziva di colore. Dentro, una mamma esplodeva di dolore per quella sentenza. “Tumore mucinoso indifferenziato all’ovaio”. Via tutto, un taglio netto che scava nel profondo della carne e dell’anima. CESURA.
Il primo segno del Male sono i capelli, che da radi finiscono per scomparire. Un segno indiretto, frutto della necessaria chemioterapia. La mamma e il suo piccolo devono andare avanti, e ritrovare nei piccoli gesti di complicità tutta la normalità di chi vuole ripartire. Nonostante il Male. Nonostante quella buffa nuova “acconciatura” di mamma.